23 gen 2011

AWAY WE GO




Burt e Verona sono una coppia di trentenni. Si amano e, a breve, avranno una bambina. Vivono in Colorado per stare vicino ai genitori di lui. Scoprono però che non potranno più contare sul loro aiuto perché si stanno trasferendo ad Anversa, in Belgio. I due ragazzi allora iniziano un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti, ospiti di parenti e amici, per capire dove trasferirsi e far crescere serenamente la loro futura bambina.

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“American life” del regista Sam Mendes, è quello che si può definire “cinema indipendente”.
Dopo aver preso parte a grosse produzioni che lo hanno condotto a vincere anche cinque Oscar con il film “American beauty” (film dai toni pessimisti nei confronti della società e della famiglia americana),
Mendes decide di liberarsi da ogni vincolo esterno, realizzando qualcosa che fosse completamente “suo”.
Per la sceneggiatura si affida a due dei migliori scrittori americani, Dave Eggers e la sua compagna Vendela Vida.
Il budget limitato non gli poteva garantire un cast di stelle hollywoodiane e così sul set di “American life” troviamo un gruppo di attori poco conosciuti (fatta eccezione per Maggie Gyllenhaal e Jeff Daniels).
Il frutto di tutto questo lavoro è un piccolo gioiello raffinato e ricercato, ricco di dialoghi interessanti, intimi, narrati con toni leggeri ed ironici da attori validi.
Tra tutti, i due protagonisti, John Krasinski e Maya Rudolph che insieme formano una coppia tenera nella loro normalità fatta di goffaggini, insicurezze e frustrazioni, caratteristiche di molte giovani coppie.
Pur sentendosi dei falliti, trentenni che ancora non hanno realizzato nulla di concreto, sono spinti da un forte ottimismo. Ormai privi del supporto dei genitori (quelli di lei morti quando era al college, quelli di lui pronto ad andar via, incuranti di una nipotina in arrivo) partiranno per un viaggio on the road alla ricerca di nuovi legami con vecchie conoscenze.
Troveranno hippie nevrotici, coppie frustrate, madri incuranti dei figli (allucinante è la scena in cui una delle amiche li saluta non accorgendosi che la figlia tredicenne è stata abbordata da uno sconosciuto a bordo di un pick up).
Splendida la fotografia di Ellen Kuras, una che ben conosce il cinema indie, autrice di “Se mi lasci ti cancello” (non fatevi ingannare dalla pessima traduzione del titolo, merita davvero di esser visto).
Descrive la provincia americana, lontana dal caos dei grattacieli e dal traffico ( nella tappa di Miami, non viene presa in considerazione dal suo lato chic e vip).
“American life” è un film delizioso, forte, un po’ rigido e schematico, ma tra situazioni banali e grottesche racconta in modo elegante e divertente la storia di due individui pronti a creare un’unica entità, la famiglia, prima cellula di una società che non riesce a dare più certezze.
L'unica certezza è quel pancione portato in giro per gli States, che è poi anche l'unica grande speranza di una base per il futuro che non ha bisogno di essere cercato chissà dove, perchè spesso è proprio sotto i nostri occhi.



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